“DIAVOLO SENZA CORNA”

Dov'è il Milan?. Dov'è?.
Cosa è rimasto di quella squadra capace di laurearsi campione d'Italia, divertendo il proprio pubblico?.
Dov'è quella compagine vivace, fantasiosa, forte e motivata, in grado di issarsi sul tetto più alto della serie A?.
Dov'è?.
Interrogativi irrisolti, al momento, nel contesto di un mese di gennaio infarcito di bocconi amari da mandare giù.
Riyadh come ultima tappa di una Via Crucis iniziata al minuto 87 di Milan-Roma.
Un 2-2, dopo un largo e incontrastato dominio dei rossoneri, che ha aperto le voragini di una crisi di gioco e risultati.
A seguire, mercoledì scorso, l'uscita di scena dalla Coppa Italia ad opera del Torino.
Granata corsari nella Scala del Calcio, nonostante l'inferiorità numerica, grazie ad un carneade di nome Adopo.
Poi il 2-2 di Lecce.
Un primo tempo horror, a cui fa seguito una reazione nella ripresa, utile per evitare un ko che avrebbe ulteriormente aumentato il gap fra il diavolo e il Napoli.
Ed infine ieri.
Al King Fahd Stadium, è l'Inter ad imporsi.
Con autorevolezza, velocità di gamba e di pensiero e attraverso una qualità indiscutibile.
Ingredienti smarritisi all'interno della squadra rossonera.
Milan svagato in difesa, molle a metà campo e inconcludente in attacco.
Leao solletica - o poco più - la retroguardia nerazzurra, Tomori appare spaesato, e così Dimarco, Dzeko e Lautaro giustiziano la truppa di Pioli.
Truppa che deve fare a meno, da oramai tanto, troppo, tempo, di Maignan e Ibrahimovic, e truppa che nulla abbia aggiunto al proprio valore iniziale, considerando lo scarso apporto fornito dai vari De Ketelaere, Origi, Vrackx, oggetti tuttora estranei nel Milan.
Ed allora cosa resti da conquistare, da qui al prossimo 4 giugno?.
Tentare una riscossa in campionato, riducendo le 9 lunghezze di distanza dal Napoli capolista, al fine di non lasciarsi scucire il tricolore di dosso.
E poi la Champions. Superare agli ottavi il Tottenham di Antonio Conte non sarà affatto semplice.
Un po' per le qualità degli Spurs e un po', perché, il Milan di gennaio faticherebbe ad incutere timore anche ad una squadra coinvolta nella lotta per non retrocedere.
Urge una scossa, urge sgomberare il cielo dalle nuvole.
Appare uno sbiadito ricordo la festa di fine maggio, quando dopo 11 anni d'attesa, il diavolo si issò sul gradino più alto d'Italia.
Oggi siamo al cospetto di una squadra che ha subito 9 gol nelle ultime 5 partite, che ha vinto solo a Salerno, lo scorso 4 gennaio, e che nel giro di 7 giorni sia stata eliminata dalla Coppa Italia e che abbia assistito da spettatrice al giubilo riservato ad un'Inter famelica nella finale di Supercoppa Italiana.
Dal mercato, infine, non arriverà nessuno, ed allora spetterà a Stefano Pioli trovare la ricetta giusta per risollevare le sorti di un diavolo dalle quotazioni al ribasso e privo delle corna per infilzare gli avversari.
Lorenzo Cristallo