“DA AMSTERDAM AD UDINE, PASSANDO PER PISA”

Bel viaggio, quello che stia per intraprendere Lorenzo Lucca.
Attaccante alto 201 centimetri, di ritorno nel nostro campionato dopo l'esperienza fra le fila dei Lancieri dell'Ajax.
In Eredivisie appena 13 presenze, con la formazione di Amsterdam, condite da 2 gol.
Non riscattato, quindi, dai biancorossi olandesi, Lucca fa ritorno nel Pisa, il quale lo ha ceduto, anche stavolta, con la formula del prestito con diritto di riscatto, all'Udinese.
Lorenzo, quindi, 23 anni il prossimo mese di settembre, ha voglia di tornare a far parlare di sé.
Dopo l'esperienza di 12 mesi in un club, fucina di talenti ruggenti e in rampa di lancia, capiremo se Lucca avrà maturato una consapevolezza tale, delle sue qualità, al fine di riannodare il filo con il gol, interrottosi nella stagione 2020/2021, quella dei 13 centri in 27 partite con addosso la maglia del Palermo, in C.
A seguire, come detto, l'esperienza nel Pisa, caratterizzata da un ottimo avvio di stagione, con 6 centri a referto, tant'è che, nell'autunno del 2021, molti club importanti, di A, misero gli occhi su di lui.
Successivamente un rendimento al ribasso, sia fra le fila dei nerazzurri toscani che della Nazionale Under 21, e a seguire il trasferimento all'Ajax.
Un anno, in cui, di certo, avrà maturato maggior esperienza, seppur nel contesto di una stagione tutt'altro che esaltante.
Pochi gol e il rischio che da talento emergente, potesse naufragare nel classico dimenticatoio.
Ed allora, con lo scopo di togliersi di dosso un po' di grigiore e tanta polvere, è l'Udinese a credere su di lui.
Sulla voglia di riscatto di questo ragazzo, nato a Moncalieri, il quale vorrà smentire tutti coloro che si siano ricreduti, nel frattempo, sulle sue doti.
Probabilmente non avrà convinto i dirigenti dei Lancieri, ed allora sarà la serie A il suo nuovo palcoscenico.
Udine per spiccare il volo.
Udine per consacrarsi, dimostrando che a 23 anni sia giunto, finalmente, il momento di dare risposte alle aspettative.
Il ritorno in Italia non è una bocciatura fragorosa, anzi.
Ripagare la fiducia del club friulano sia il modo migliore per certificare che, un anno trascorso ad Amsterdam, seppur da comprimario, abbia rappresentato quella palestra di vita per riproporsi con più fame e ardore.
Andrea Sottil se lo augura.
Lorenzo Cristallo