“COSE TURCHE”

10.06.2023

L'attesa.

Quella sensazione che accresce le aspettative.

Da una parte la logica, la razionalità.

Dall'altro il tentativo di appigliarsi alla magia di questo sport.

Il calcio.

Il calcio nella sua sublimazione massima.

La finale di Champions League.

Traguardo ambito. Per molti, per tanti, irraggiungibile.

Ed allora, perché non provare a compiere una cosa turca?.

Una cosa turca, in Turchia, ad Istanbul?.

Sceneggiatura da riscrivere.

Pronostici da azzerare.

I colossi da abbattere.

L'Inter, versione Davide, ci proverà.

Ci proverà con le sue armi.

Con l'organizzazione difensiva, con la fame di chi dovrà lottare su ogni pallone.

Limitare – o azzerare – gli errori, per rendere la serata perfetta.

Perché solo se perfetti si potrà riuscire a raggiungere l'Olimpo.

L'Olimpo pallonaro.

Quello riservato ai migliori.

Quello che, apparentemente, strizzi l'occhio ad Haaland e compagni. Eppure.

Un cammino inatteso, impronosticabile, coraggioso e temerario.

Avversari abbattuti, strada frastagliata, divenuta, successivamente, autostrada verso il Bosforo.

Ed allora.

Ed allora perché non provare ad architettare una cosa turca.

Il finale di stagione con il botto.

Lautaro, Dzeko, Lukaku, Calhanoglu, Acerbi, Bastoni, Onana, solamente alcuni dei protagonisti che tenteranno di andare al di là delle più rosee aspettative.

Come fatto sin qui.

E poi Simone Inzaghi.

Quanto sarebbe bello, ed importante, alzare al cielo quella coppa dalle grandi orecchie, sollevata per l'ultima volta da un tecnico del nostro Paese, alla guida di una squadra del nostro Paese, nel lontano 2007.

E' così, fra sogni, speranze ed auspici, scorrono le ore di un sabato turco.

Un sabato per tentare di compiere una cosa turca.

All'Ataturk.

Teatro perfetto per l'impresa epocale.

Lorenzo Cristallo

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