“CONTROSENSO AZZURRO”

15.04.2023

Fatico a comprendere.

Fatico a trovare un filo logico su quanto che stia avvenendo in città.

Napoli.

Controsenso in una primavera che dovrebbe essere solo, ed esclusivamente, di festa.

Come sia possibile che, piuttosto di gioire per uno scudetto distante, appena, 12 punti, ed una gara di ritorno, valevole per i quarti di Champions League, da affrontare con il massimo ardore al fine di raggiungere una storica semifinale, all'ombra del Vesuvio si parli di una scorta messa a disposizione per tutelare l'incolumità fisica e la sicurezza del Presidente, Aurelio De Laurentiis, oppure di un Luciano Spalletti che, anche ieri, nella conferenza di vigilia del match di campionato con il Verona, ribadisca, ulteriormente, che il Maradona, martedì sera, dovrà sostenere ad unisono e a gran voce, Osimhen e compagni.

Come sia possibile?.

Come sia possibile che quanto accaduto lo scorso 2 aprile, al di là del pesante ko contro il Milan, abbia lasciato scorie, realmente, indigeste?.

Come sia possibile che a margine di una stagione, sin qui, travolgente ed encomiabile, si giunga a metà aprile e il patron, De Laurentiis, sia costretto a dover far uso della scorta, per poter onorare i suoi impegni?.

Come sia possibile che, di fronte al match più importante negli ultimi 30 anni della storia del Napoli, Spalletti debba minacciare di abbandonare la panchina, qualora il Maradona palesi freddezza nei confronti dei suoi ragazzi, impegnati in un appuntamento prestigioso?.

Come sia possibile?.

Quest'oggi i partenopei affronteranno l'Hellas, alle ore 18, nella prima di quattro finali per chiudere, anzitempo, la pratica scudetto.

Centrare ulteriori 3 punti, per ridurre a 9, il distacco fra il tricolore e la squadra azzurra.

E poi vi sarà il ritorno di Victor Osimhen.

Il bomber nigeriano è nuovamente recuperato, ma quest'oggi si accomoderà, inizialmente, in panchina.

Il focus, ovviamente, è rivolto a martedì, quando il centravanti "mascherato" dovrà aiutare i suoi compagni nella rimonta al cospetto del diavolo.

Ribaltare l'1-0 di mercoledì scorso per accedere fra le migliori 4 del Vecchio Continente.

Traguardi, quindi, illustri, ambiziosi, prestigiosi.

Traguardi che da quelle parti non si raggiungano con tanta facilità o continuità.

Ed invece, piuttosto che rendere magicamente azzurra questa primavera senza eguali, le pagine dei giornali ci raccontano di un Aurelio De Laurentiis che vada in giro, scortato, e di un Luciano Spalletti che chiami a raccolta il pubblico per sostenere, a gran voce, i suoi ragazzi.

Situazioni e raccomandazioni fuori luogo, inappropriate in un mondo in grado di seguire una sua logicità.

Ed invece, in un contesto capovolto, in cui i violenti e i facinorosi spargano terrore e tensione, siano loro i protagonisti di un aprile indimenticabile, un aprile di cui, a prescindere da come vada a finire martedì sera, ci sia solo da applaudire, ed osannare, la stagione messa in vetrina da una squadra partita a fari spenti, ma capace di issarsi lassù in alto, ma così in alto, da essere irraggiungibile per tutte.

Scenario da controsenso.

Da controsenso azzurro.

Lorenzo Cristallo

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