“CON QUELLA FACCIA UN PO’ COSI’, CON QUELL’ESPRESSIONE UN PO’ COSI’”

04.05.2023

Irridente, strafottente, immaturo.

Le scuse sono arrivate.

Tardive e soprattutto inopportune.

Scuse che neanche dovevano esser pronunciate, quando si fa gol, al 94', ad una Sampdoria in disarmo su tutti i fronti.

Sportivi e societari.

Si dirà: le origini genoane, il persistente campanilismo, la rivalità sportiva, costantemente, serpeggiante.

Eppure.

Eppure Pietro Pellegri, ragazzo ventiduenne, in forza al Toro, ieri pomeriggio, abbia commesso un grave errore.

Un errore comportamentale.

Un atteggiamento alquanto discutibile.

Lo ha capito il tecnico Juric – scusandosi nei confronti del club doriano e dei suoi tifosi – e successivamente anche l'attaccante granata, ravvedendosi per quanto commesso.

Dunque, minuto 94 di Samp-Torino, trentatreesima di A.

Ospiti avanti di un gol, Pellegri raddoppia in pieno recupero, corre verso la sua metà campo, per poi frenarsi e girarsi verso la Gradinata Sud del Ferraris, portandosi le mani alle orecchie e con viso strafottente, sfidare, a distanza, gli ultras blucerchiati.

Si scatena una rissa in campo, volano spintoni, parole grosse, facendo calare il sipario, su questa partita, come se fosse un incontro di boxe in un saloon.

Matita rossa, quindi, per Pietro Pellegri.

Ragazzo che abbia ancora tanto da dimostrare in carriera, capace di lasciarsi andare ad un comportamento da tifoso qualunque.

Sprigionando, in maniera indecorosa, odio e rivalità, fuori contesto, al cospetto di un avversario al tappeto.

Al tappeto dal punto di vista societario, con un futuro assai nebuloso per quanto concerne uno dei club più gloriosi nella storia del calcio italiano.

E al tappeto, per quanto riguarda l'aspetto sportivo, con una retrocessione, oramai, alle porte.

Eppure quel gol, al 94', quella faccia un po' così, quell'atteggiamento un po' così, condannato da tutti.

Dagli addetti ai lavori, da Ivan Juric e in fin dei conti, condannato anche da sé stesso.

Da un Pietro Pellegri con tanta maturità da acquisire e qualche gol in più da realizzare.

Preferibilmente senza infierire, ulteriormente, nei confronti di chi soffra per motivi sportivi ed extra.

Questione di buonsenso, di rispetto e di educazione civica e sportiva.

Lorenzo Cristallo

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