“COMPAGNO ITALIANO”

08.03.2023

E' una storia di interrogativi.

Anzi, la classica storia italiana infarcita di perché.

Perché trovarsi di fronte una narrazione del genere, quando in Italia sia, oramai, noto, che latitino gli attaccanti?.

Quelli capaci di far gol.

Quelli in grado di finalizzare, con regolarità, in maglia azzurra.

Ed allora, da Bucarest, proviene una storia che da un lato ci riempie di orgoglio, ma dall'altro ci invita a profonde, ed irrisolte, domande.

Andrea Compagno è un attaccante che nel prossimo mese di aprile compirà 27 anni.

Suo papà, Rosario, sia stato, tra l'altro, un ex calciatore del Palermo.

Andrea è portentoso, aitante, un ariete d'area di rigore.

Nel nostro Bel Paese, quello in cui se non possiedi un agente influente, difficilmente si possa fare strada, Andrea Compagno militi, prevalentemente, in serie D.

Per poi, addirittura, rifugiarsi nella Repubblica di San Marino, al fine di indossare la maglia del Tre Fiori.

Una squadra considerata, sul Monte Titano, la Juventus della piccola Città-Stato.

Compagno, a San Marino, vince un campionato, e tra l'altro si toglie la soddisfazione di una rete, durante un turno preliminare di Europa League.

Poi, però, è tempo di fare sul serio, e di misurarsi in un altro contesto.

Non in Italia, però. Per carità. Per gente senza santi in paradiso sia complicato ascoltare le note di "O Generosa" prima di un match di serie A.

Ed allora è la Romania ad attenderlo.

Indossa la maglia del Craiova e nel 2021 contribuisce, attraverso i suoi gol, alla promozione in massima serie del club romeno.

Ancora una stagione lì, poi nell'agosto del 2022 il passaggio al blasonato Steaua Bucarest. Non più la società in grado di disputare la finale di Coppa dei Campioni, contro il Milan, nel 1989, però, pur sempre, club di rango in Romania.

Lo Steaua, attualmente, è secondo in classifica, a -1 dalla vetta occupata dal Cluj.

In questa stagione, Compagno, ha messo a referto 11 centri nella Liga I, oltre ad un timbro in Conference League. Reti che lo hanno fregiato del titolo di miglior straniero presente nel campionato romeno.

Roberto Mancini, c.t. della nostra Nazionale, ha affermato che siano due anni, circa, che lo monitori con attenzione. Con lo Steaua che, nel frattempo, abbia confermato, attraverso i suoi organi di stampa, che Andrea Compagno sia nella lista dei pre-convocati in vista del doppio appuntamento degli azzurri, contro Inghilterra e Malta, in merito alle qualificazioni per Euro 2024.

Nel momento in cui, nella nostra serie A, scarseggino bomber made in Italy, meglio buttare l'occhio in Romania, scovando un audace siciliano, di nome Andrea Compagno.

Centravanti abile nel gioco aereo, possente e con tanta fame di arrivare lontano.

Peccato, però, che un giocatore così, con queste caratteristiche, in Italia abbia calcato solo, ed esclusivamente, campi di gioco della serie D, per poi emigrare a San Marino ed ora in Romania.

Peccato davvero.

Intendo, peccato per Andrea Compagno non avere, dalla sua, quell'ala protettrice "giusta", capace di dare lustro a carriere e destini.

L'Italia: il Paese in cui un padrino – o un agente – valga più delle reali doti.

Per fortuna il Mancio se ne sia accorto. Un po' tardi, ma almeno l'unico a notare che in Romania ci fosse un nostro connazionale, bravo, capace a fare gol, in grado di rivestire il ruolo di centravanti.

Andrea Compagno, 27 anni ad aprile, e sin qui, nessuno che se ne sia accorto.

Lorenzo Cristallo

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