“COCCODRILLO IN ARABIA”

La mossa del coccodrillo. Distendersi a terra, dietro la barriera, per impedire che un calcio di punizione filtrasse sotto i piedi degli uomini schierati dinnanzi al portiere.
Mossa esportata da Brozovic.
Epic Brozo.
Istantanea di un calciatore che sia stato molto più, di un semplice coccodrillo.
L'Inter, quindi, saluta il croato.
Lo saluta dopo 8 stagioni e mezzo, in cui Brozovic sia stato l'anima pulsante di una squadra in ascesa.
Uno scudetto, due supercoppe italiane e due coppe Italia nel suo palmares, all'ombra della Madonnina.
Lascia l'Inter con il titolo platonico di vice-campione d'Europa, con la sua ultima partita in nerazzurro che sia coincisa con la finalissima di Champions, del 10 giugno scorso, contro il Manchester City.
Una finale disputata con la fascia da capitano, addosso.
Ultimo acuto di un giocatore conteso.
Conteso da tutti, ma che alla fine abbia detto sì alle sirene arabe.
Ad accoglierlo sarà l'Al-Nassr, compagine saudita che vanti, tra le sue fila, Cristiano Ronaldo.
Il club di Via della Liberazione incasserà, da questa operazione, 23 milioni di euro, mentre il centrocampista croato firmerà un contratto triennale da 20 milioni di euro a stagione.
Cifre esose, imponenti, cifre impareggiabili.
Ora spetterà alla società interista far fruttare il tesoretto che avrà a disposizione, mettendo le mani su Lukaku e, perché no, su Frattesi, senza perdere di vista l'ipotesi – neanche, poi, tanto remota – riguardante Morata.
Nel frattempo, dopo 8 anni e mezzo vissuti sulla cresta dell'onda, da beniamino dei tifosi, ed uomo immagine di un'Inter ambiziosa e vincente, Marcelo Brozovic lascia la Milano nerazzurra.
La lascia, con la consapevolezza di aver contribuito ai successi della squadra.
Pedina capace di mixare quantità e qualità, dalla personalità spiccata e dall'efficacia unica.
Non sarà facile, per la Beneamata, sopperire al suo addio, ma d'altronde le logiche di mercato imponevano un congedo, e quello inerente Brozovic appariva, da tempo, il sacrificio inevitabile per poi fiondarsi, attivamente, sul mercato.
In Arabia, quindi, apporterà il suo estro, la sua sana follia e il suo spirito indomito.
Catalizzatore di palloni e uomo ovunque; a Milano, sulla sponda nerazzurra del Naviglio, lo ricorderanno con affetto, gratitudine, attraverso occhi lucidi, accennando un sorriso nel ripensare alle sue gesta e alle sue pazzie, a partire dal quella mossa del coccodrillo, divenuta un must in ogni angolo della Terra.
Lorenzo Cristallo