“CLESSIDRA ALL’INGIU’”

Il gol di Dia, la beffa, l'amarezza, giusto il tempo di un battito di ciglia e Napoli torna a fare i conti con il countdown.
Countdown scudetto, ma stavolta, stavolta sì, la meta è vicina.
Le gelide combinazioni cosa dicono?. Dicono che la Lazio, domani sera, se dovesse pareggiare o perdere, all'Olimpico, contro il Sassuolo, permetterebbe agli azzurri di laurearsi campione d'Italia, per la terza volta nella propria storia, ancor prima di scendere in campo ad Udine.
Altrimenti, in caso di successo dei biancocelesti al cospetto degli emiliani, ai partenopei sarà sufficiente anche un punto, alla Dacia Arena, per afferrare, definitivamente, il tricolore.
Insomma, un punto – o forse neanche quello – alla meta.
Alla destinazione paradiso.
Alla destinazione già sbirciata, coccolata dalla città.
Dalla città del sole che domenica, nonostante le nuvole in cielo, aveva strizzato l'occhio al tricolore.
Fino al minuto 84, sino al coniglio tirato fuori dal cilindro, da Dia.
Pazienza, nessun dramma.
La squadra, stamane, è tornata ad allenarsi a Castel Volturno, mentre dalla Prefettura sia stato predisposto il piano di sicurezza in caso di festeggiamenti, domani sera, al termine di Lazio-Sassuolo, con fischio d'inizio alle ore 21.
E se invece sarà decisiva la gara di Udine, in programma giovedì alle 20:45, stadio Diego Armando Maradona aperto al pubblico, 10 maxischermi installati e biglietti d'ingresso dal costo di 5 euro, il cui ricavato, al netto delle spese contingenti, verrà devoluto in beneficienza.
In caso di pareggio o di vittoria da parte di Osimhen e compagni, potrà deflagrare la festa. Nello stadio e per le vie della città, mentre la squadra potrebbe far ritorno a Napoli, nella tarda mattinata di venerdì 5 maggio, oppure nel primo pomeriggio.
Tutto, ancora, da decifrare, in base a ciò che accadrà sia nella Capitale che in terra friulana, in questo trentatreesimo turno di A che dovrebbe consentire ai partenopei di "Ricominciare da Tre".
Nel frattempo, in questa stagione magica, dalle forti, ed inequivocabili, tinte azzurre, in città non si parli d'altro.
Dai Quartieri spagnoli alle altre zone della metropoli, il tema ricorrente è uno, ed uno soltanto, ossia: a che ora si festeggerà?. E soprattutto, quando?.
Intanto bandiere esposte, murales con l'effige del Pibe de Oro, striscioni azzurri, cori d'incitamento incisi fra un balcone ed un altro, e vicoli impercorribili, gremiti di tifosi, turisti e curiosi.
Tutti approdati in una Napoli azzurra, più che mai, in queste Idi di maggio, per ammirare uno spettacolo atteso.
Atteso da oltre 30 anni, pronto ad assumere forma e sostanza, fra fuochi d'artificio e un abbraccio collettivo.
Collettivo, corale, appassionato.
Un abbraccio d'amore verso la squadra e verso la città.
Verso la maglia e verso la storia.
Un abbraccio al presente e agli eroi di questa cavalcata temeraria.
Domenica scorsa, le prove generali.
Domani o, al massimo, giovedì, il sogno che si tramuterà in realtà.
Realtà che entrerà nei libri di storia e con cui fare i conti.
Nel frattempo la clessidra scandisce le ore e i minuti.
Il tempo che resti per poi spalancare le porte all'euforia generale.
Lorenzo Cristallo