“CAPORETTO ROSSONERA”

25.01.2023

Milan irriconoscibile.

Osservando la gara dell'Olimpico si è al cospetto di una formazione in preda ai fantasmi.

Spettri che attanagliano testa e gambe.

Squadra lenta, prevedibile, priva di mordente.

Vulnerabile ed inefficace. I campioni d'Italia girano a vuoto.

Vagano sul campo, racimolando magre figure che addensano nubi su nubi.

Le nubi su un futuro poco rassicurante.

La Champions all'orizzonte, ed una classifica di serie A che incominci a minare sicurezze.

La vetta è lontana 12 lunghezze, mentre le inseguitrici sono ad un passo.

Lazio, Inter e Roma a -1 da Leao e compagni.

Nulla, in pratica. Nulla di rassicurante in vista dei prossimi appuntamenti.

Stefano Pioli a fatica si è espresso nella pancia dell'Olimpico.

Un Olimpico festante e tinto di biancoceleste.

Nella passata stagione l'1-2 del Milan, diede il la allo sprint del diavolo che lo condusse sino alla conquista dello scudetto.

Il 4-0 di ieri, invece, ha certificato il periodo obbrobrioso in casa Milan.

Fuori dalla Coppa Italia per mano del Torino, sconfitta in finale di Supercoppa Italiana ad opera dell'Inter, e poi i due pareggi in campionato contro Roma e Lecce, l'unico successo di Salerno, e in tutto questo - compresa la sfida di ieri - 13 gol subiti.

Numeri preoccupanti, prestazioni al ribasso e quotazioni a terra.

Dal fronte mercato si continua a parlare della pista che conduca alla Capitale, ma stavolta sponda giallorossa, per quanto concerne Nicolò Zaniolo, ma a 6 giorni dalla chiusura della finestra invernale, latitino firme e formule che accontentino entrambi i club.

Ed allora non resta che reagire domenica, ad ora di pranzo, con il Sassuolo.

Altra squadra tutt'altro che brillante, ma, perlomeno, reduce dal pari di Monza.

Il diavolo dovrà ritrovare sé stesso e i suoi uomini cardine, gli stessi che nella passata stagione spinsero il Milan sul tetto più alto d'Italia.

Ed invece, in questo freddo e nevoso gennaio, solo bocconi amari da mandare giù.

Ieri, addirittura, 4 patate bruciacchiate, servite da una Lazio indomita e in ascesa.

L'inconsistenza della difesa, i continui infortuni - ultimo, in ordine di tempo, quello occorso a Tomori -, Tonali e Bennacer che vagano senza sostanza ed un attacco inerme che di tanto in tanto si risveglia dal torpore, nel corso del match, rappresentano l'istantanea del diavolo versione alba del 2023.

Spento, confuso, abulico, perdente.

Spetterà alla società sostenere il proprio allenatore e a quest'ultimo, infondere la carica giusta per sovvertire un trend drammatico - sportivamente parlando -.

Il Milan campione d'Italia si è smarrito.

Il Milan on fire, dov'è?.

Lorenzo Cristallo

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