“CAPITANO DEL PRESENTE”

Ogni epoca storica ha il suo capitano.
Il suo uomo simbolo.
Uomo d'ordine capace di indicare le linee guida.
Il sentiero da seguire. Personaggio in grado da fungere da scudo e da sprone, specialmente in questa Juve.
In quella chiamata a riconquistare un posto d'onore in Italia e in Europa dopo una stagione tribolata, esposta alla gogna mediatica e giudicata dai tribunali, è Danilo, l'uomo giusto per indossare i galloni di capitano.
La fascia.
Quella fascia che vuol dire entrare, di diritto, nella storia della Vecchia Signora.
Una parola rassicurante per tutti.
Ma altresì la carica giusta, dettata dalla sua esperienza, al fine di stimolare, in particolar modo, i più giovani e i nuovi arrivati, al fine di dare il massimo per la maglia bianconera.
Maglia da onorare.
Maglia da indossare con orgoglio.
Maglia che è fucina di storia, tradizione, blasone e successi.
Ed allora ci penserà Danilo, a partire dalla trasferta di Udine, ad incarnare il ruolo di leader, di uomo-guida.
In bianconero dal 2019, il difensore brasiliano ha, sin qui, collezionato 163 presenze complessive, condite da 8 gol.
Tre dei quali realizzati nello scorso campionato.
Nel suo palmares uno scudetto, oltre alla conquista di una Supercoppa italiana ed una Coppa Italia.
A seguire dei quarti posti ed infine il settimo nell'ultima stagione.
Ora è il capitano di una Juve estromessa dalle coppe europee e con un solo impegno a settimana – sin quando non entrerà in scena la Coppa Italia -.
Onorare il campionato, quindi, mirando in grande.
Partendo da outsider, per poi chissà.
Tener testa al Napoli campione in carica e alle due milanesi agguerrite.
Nel frattempo, in una fase di rivoluzione, in un periodo storico in cui le parole cardine siano competitività e sostenibilità, è Danilo a rivestire l'incarico di capitano.
Capitano che espresse parole di stima incommensurabili per Gaetano Scirea.
Capitano che incitò il gruppo dopo la mannaia dei 15 punti di penalizzazione.
Il capitano che mostrò tutta la sua grinta dopo il gol del 3-3 contro l'Atalanta, a pochi giorni dal primo pronunciamento della Corte Federale d'Appello.
Il capitano, dunque, di una Juventus versione underdog.
Bramosa di tornare ai fasti di un tempo.
Arrabbiata e indomita.
Lorenzo Cristallo