“CALCIO ALL’ULTIMA CURVA”

05.04.2023

Calcio in ostaggio. Pallone in ostaggio. Paese in ostaggio.

In ostaggio di frange violente.

In ostaggio di pericolosi ultras.

Stadi divenuti teatri tetri di sceneggiati a sfondo razziale.

Napoli, Roma, Torino e non solo.

Il leit-motiv è sempre lo stesso: l'odio razziale espresso in molteplici sfumature.

Ieri, gli insulti piovuti addosso a Romelu Lukaku.

Domenica scorsa, i cori di discriminazione verso Dejan Stankovic.

E sempre domenica, la Curva B del Maradona di Napoli, scissa, divisa, furiosa, nei riguardi del Presidente, Aurelio De Laurentiis.

E mentre il Ministro per lo Sport, Andrea Abodi, si affretti nel proclamare un'emergenza da arginare; il Paese, con annesso il mondo del calcio, cade a rotoli. E a pezzi.

Stadi tramutati in discariche in cui inneggiare ad Hitler – come accaduto nell'ultimo derby romano – oppure stadi in cui insultare "negri" e napoletani.

Offese, epiteti, striscioni, simboli, effigi di una società cattiva, buia, malata.

Piaga razzismo che tocca il suo apice.

In un 2023 apertosi con gli scontri, nell'autogrill di Badia al Pino, fra frange violente di ultras romanisti e partenopei.

A seguire un'escalation continua, in ogni angolo di stivale e in ogni categoria.

Pullman bruciati, minacce ai calciatori e ai dirigenti, ed infine ieri, con la gazzarra dentro al campo, in Juventus-Inter di Coppa Italia, fomentata, sugli spalti, dai pesanti insulti rivolti all'attaccante nerazzurro, Lukaku.

Immagine di un Paese bieco, accartocciatosi su sé stesso.

Cambiare passo si deve.

Punire i colpevoli si può.

Si può attraverso i moderni sistemi di sorveglianza applicati all'interno degli stadi.

Si può attraverso un controllo capillare.

Si può attraverso leggi efficaci per contrastare un fenomeno dilagante.

Un fenomeno, quello del razzismo in tutte le sue sfaccettature, capace di rompere ogni argine.

All'interno degli stadi, in ogni occasione, in barba alla presenza di bambini e famiglie.

L'ultrà razzista corre dritto per la sua strada.

Nella strada infarcita di odio, violenza, offese e disumanità.

Scenario opaco, apocalittico, in grado di ferire il calcio.

Ogni giorno, in ogni manifestazione.

Club costretti a piegarsi e ad aver paura di denunciare, in quanto sprovvisti di tutele confortanti.

Restando in tema calcistico, la palla non può che passare al Governo, chiamato ad approvare leggi che contrastino, diffusamente, tale piaga indicibile.

Piaga che, nel giro di 2 giorni, da Roma, passando per Napoli, per poi concludersi a Torino, abbia visto i violenti e i razzisti, prevalere sul calcio giocato.

E smettiamola, per favore, di etichettarli come "sparuta minoranza", per tentare, miseramente, di ridimensionare il problema.

Lorenzo Cristallo

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia