“CACCIA AGLI STREGONI… E NON ALLA STREGA”

10.07.2023

Rabbia schiumata sui social.

Leoncini da tastiera che insultano da veri esperti del genere.

Le cadute recenti, in carriera, di Matteo Berrettini da additare alla relazione con la showgirl Melissa Satta.

Perché è sempre piacevole, rincuorante, scagliarsi contro qualcuno.

In questo caso la fidanzata.

Attaccarla, renderla responsabile degli infortuni del tennista romano.

Colpa sua, colpa della Satta.

Mangiatrice di uomini, per alcuni. Mentre per altri, assettata di fama, notorietà e prima pagine di giornali rosa.

Per altri ancora, interessata al conto in banca del signor Berrettini.

Insomma, i soliti ritornelli mediocri, beceri, orribili.

Poi, però, a Wimbledon la rivincita.

Matteo Berrettini che si sbarazza di Zverev, in tre set, approdando agli ottavi di finale del torneo più prestigioso e blasonato di tennis.

Berrettini, quindi, che sfiderà, quest'oggi, il numero uno al mondo, Carlos Alcaraz, con la consapevolezza di poter far leva sul suo stato di forma, psico-fisico, ottimale.

In salute, pieno di sé, entusiasta e galvanizzato: mix perfetto per il campione classe 1996.

E poi c'è lei, la discussa – per alcuni – Melissa Satta.

Che in tribuna, a Wimbledon, ha sostenuto il suo fidanzato durante il match con il tedesco Zverev.

Ha trattenuto il fiato, ha nascosto l'ansia e l'apprensione, ed alla fine si è lasciata andare in lacrime liberatorie.

Come una fidanzata qualsiasi che ami il suo ragazzo.

Partecipe, emotivamente, dei suoi successi, delle sue cadute e della sua rinascita.

Fra poche ore non sappiamo come andrà a finire il duello con il top class, attuale, del tennis, ma di certo quelle cattiverie, quella violenza deflagrata sui social, abbattutasi, come mannaia, sulla coppia Berrettini-Satta, siano state rispedite al mittente.

Rispedite attraverso la sontuosità della prestazione sfoggiata da Matteo Berrettini.

Rispedite attraverso la naturalezza e l'amore manifestato, in silenzio, da Melissa Satta.

E' caccia agli stregoni da tastiera, quindi.

Altro che caccia alla strega, o meglio alla Satta, capace di distogliere l'attenzione di un Berrettini – sempre per alcuni – distratto.

La sciocchezza altrui che si sgretola dinnanzi alla forza e alla potenza dell'amore, che si ripercuote su tutto il resto, assurgendo a motore di trionfi.

Lorenzo Cristallo

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