“BRUTTI, SPORCHI E RAZZISTI”

C'è un male profondo che si annida nella nostra società.
Ed è un male che coniuga razzismo e ignoranza.
Violenza e atteggiamenti beceri, frutto di un tessuto sociale che fatica, fra indigenza e povertà culturale.
Verona, 6 dicembre 2022.
Il Marocco, per la prima volta nella storia, si qualifica ai quarti di un Mondiale.
Gara dura e sofferta contro la Spagna, conclusasi trionfalmente per i maghrebini, ai calci di rigore.
Marocco in festa, Nazionale in tripudio, al termine di una prestazione - l'ennesima - in cui si siano miscelati forza fisica, intensità e voglia spasmodica di gettare il cuore oltre l'ostacolo, affrontando avversari qualitativamente superiori, in quanto la Nazionale allenata dal c.t. Regragrui, abbia, non solo, chiuso al primo posto il proprio girone, eliminando il Belgio, ma estromesso, agli ottavi, le Furie Rosse di Luis Enrique.
E' qui che termina, però, l'aspetto sportivo dell'impresa griffata Ziyech e compagni.
Per tutte le strade delle città principali del mondo è deflagrata la festa dei tifosi marocchini.
Da New York a Londra, passando per Parigi, ovunque sia presente la folta comunità proveniente da Rabat e dintorni.
Poi, però, capita che a Verona, all'altezza di Corso Porta Nuova, durante i caroselli d'auto, con bandiere del Marocco ben esposte, una dozzina di trogloditi, abbiano preso a sassate e a cinghiate le automobili dei tifosi della Nazionale nordafricana.
Vetri frantumati ed una donna soccorsa in Ospedale a seguito di alcune ferite riportate.
Sul web circolano i video di questa vile aggressione urbana, mentre la Polizia e i Carabinieri hanno effettuato, per l'appunto, 12 fermi.
Storia, l'ennesima, di un razzismo dilagante.
Di una parte di società, per fortuna non maggioritaria, che perpetra comportamenti indecenti, orribili e da censura, nei confronti degli immigrati.
Frutto dello spirito d'odio alimentato.
Frutto di un rapporto infarcito da molteplici difficoltà, spesso ideologiche.
Sta di fatto che ieri, a Verona, andavano in scena, nient'altro che, leciti festeggiamenti per una qualificazione storica.
Come, molto spesso, anche noi italiani, abbiamo effettuato dinnanzi alle gesta dei nostri azzurri.
Ed invece, nella Città di Romeo e Giulietta si è pensato bene di mortificare la gioia altrui, di calpestare l'orgoglio e la fierezza di un popolo, attraverso sassaiole e colpi di cinghie e manganelli.
Che vergogna.
Che colpo basso all'umanità.
Rovinare momenti di giubilo e di soddisfazione attraverso lo sport, sia un doloroso pugno allo stomaco.
Un'indecenza su cui non si può voltare la testa dall'altra parte.
Seppur, tali episodi accadranno di nuovo, e il tutto verrà derubricato attraverso frettolose notizie di cronaca, a cui in pochi faranno caso.
Verona, 6 dicembre 2022, e le mani violente sui sorrisi e sulla felicità di un popolo che approfittando di un'impresa calcistica aveva deciso, legittimamente, di esternare tutto il proprio orgoglio e senso di appartenenza.
Lorenzo Cristallo