“BIENVENUE”

16.06.2023

Il dopo-Spalletti ha un nome e cognome.

Annunciato durante la nefasta prestazione dell'Italia nei confronti della Spagna, è Rudi Garcia il nuovo tecnico del Napoli.

A darne notizia è il Presidente, Aurelio De Laurentiis, attraverso un tweet.

Contratto di due anni, con opzione per un terzo.

E' così, l'allenatore francese torna in Italia.

Torna in Italia uno con tanta voglia di riscatto, uno con tanta fame di vittorie.

Al timone della Roma dal 2013 al gennaio del 2016, inanella due secondi posti, per poi essere esonerato dopo 19 giornate della stagione, per l'appunto, 2015/2016.

Allenatore devoto al 4-3-3 e anti-juventino.

Caratteristica non da poco.

Memorabile il gesto del violino durante uno Juve-Roma, a polemizzare sulle scelte arbitrali.

Quindi: feroce rivale dei bianconeri, voglioso di centrare un titolo nel nostro campionato, identikit perfetto per assumere l'eredità del tecnico di Certaldo.

Non sarà semplice. Rudi Garcia dovrà fare i conti con una piazza desiderosa di trionfare.

Una piazza che dopo lo scudetto centrato a 33 anni di distanza dall'ultima volta, vorrà mettere nel mirino altri titoli.

Sia in Italia che in Europa.

Garcia, nel frattempo, ha tanti sassolini da togliersi dalle scarpe.

Non solo su quanto detto prima, ma anche osservando le ultime tappe della sua carriera.

Dopo le esperienze transalpine, alla guida di Olympique Marsiglia e Lione, approda in Arabia Saudita, ingolosito dal maxi ingaggio dell'Al-Nassr.

Tutto bene, sino a quando non arrivi Cristiano Ronaldo.

Il rapporto fra i due non decolla e CR7 defenestra Garcia dal timone della compagine saudita.

Risoluzione del contratto nell'aprile scorso, ed ora questa nuova esperienza.

Esperienza di livello, in una città esigente, che lo accoglierà con rispetto e passione.

Poi spetterà a lui, a Rudi Garcia, farsi amare.

Dovrà vincere, convincere, esaltare gli uomini che scenderanno in campo.

Dovrà dominare.

Napoli, oramai, non si accontenti delle briciole, non si accontenti di partecipare.

Dopo lo scudetto ottenuto stradominando, Garcia dovrà andare oltre le più rosee aspettative, chiamato a non far rimpiangere Spalletti.

Impresa per nulla facile, ma il 59enne di Nemours, stavolta, non vorrà assumere i panni di chi sia costretto a lamentarsi, inscenando il suono di un violino.

Stavolta vorrà assumere l'effige del trionfatore.

Del dominatore, nel nostro Stivale.

Con qualche anno in più alle spalle e con tanta esperienza sul groppone, per migliorare quei secondi posti ottenuti all'ombra del Colosseo, attingendo dalla veracità e dal coinvolgimento di una Napoli entusiasta ma estremamente giudicante.

Oramai nella città azzurra conterà, solo, vincere.

Tutto il resto appartiene ad un passato che i partenopei non sentano più loro.

Lorenzo Cristallo

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