“BANZAI”

Spinti dalla forza del gruppo.
Parole motivazionali più incisive della qualità.
Il Giappone e un sogno nel cassetto.
Spingersi sin dove nessuno avrebbe mai ipotizzato, e forse, neanche, osato.
Sol Levante che attende i suoi samurai.
Tokyo incollata davanti alla televisione in una sfida da dentro o fuori.
Una sfida che si affaccia sui quarti di un Mondiale che, sin qui, non abbia regalato sorprese.
E se fosse la Nazionale guidata dal carismatico Haijme Moriyasu a prendersi quest'etichetta?.
In fin dei conti Yoshida e compagni siano stati in grado di chiudere il proprio girone in testa, e di battere, in entrambi i casi, in rimonta, formazioni del calibro di Germania e Spagna. Roba da impallidire.
Questo non è più il Giappone delle stelle, il Giappone di Nakata, Nakamura.
Questo è un Giappone condito da qualche giocatore che ha militato nella nostra serie A, come Nagatomo, Yoshida e Tomiyasu, e di tanti altri validi samurai in grado di prendersi la scena nei campionati in cui militino. Compresi quelli europei con annesse coppe.
Tuttavia è la voglia di non arrendersi, di mostrare coraggio, di dare forma all'impensabile, ciò che stia caratterizzando il cammino qatarino della Nazionale nipponica.
Da sparring partner ad una fra le migliori 16 al mondo, e chissà che il desiderio di spingersi sempre più in avanti, faccia sì che non prevalga alcun timore reverenziale.
Il timore reverenziale di affrontare, quest'oggi, la Croazia vice-campione del mondo.
La Croazia dell'ex Pallone d'Oro, Modrid, di Brozovic, Kramaric, gente costruita per vincere.
Chissà.
Chissà se fra la calma serafica apparente e il fuoco che scoppietta dentro di loro, i giocatori del Sol Levante abbiano in mente la trappola, e poi il colpo decisivo, per avere la meglio anche sulla Croazia.
Sarebbe un successo dal valore inestimabile.
Sarebbe il coronamento di un sogno. Sì, un sogno. Un sogno folle.
Maturato in Qatar, nel secondo tempo della sfida contro la Germania, e poi riproposto con la Spagna, stravolgendo e ribaltando pronostici e svantaggi.
Unico neo? Il ko contro il Costa Rica, a margine di una partita per nulla entusiasmante, in cui, probabilmente, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.
Il c.t. Moriyasu si assunse tutte le responsabilità, ma poi sappiamo bene come abbia reagito la squadra.
Ha reagito prendendosi il primo posto nel girone, regalandosi, quest'oggi, una sfida affascinante e dall'elevata posta in palio.
Di sicuro la partita più importante nella storia calcistica del Giappone.
Tokyo osserverà e tiferà.
Con compostezza, con eleganza, ma con l'intento di rappresentare la Capitale della sorpresa più impensabile di questo Mondiale.
Con i samurai, sognare, sognare in grande, si può.
Le gambe corrono veloci, supportate da un pensiero stupendo.
Lorenzo Cristallo