“B & BERLINO”

28.12.2022

Nel segno della lettera B.

B come serie B.

B come Berlino.

Attualità e 2006, protagonisti sempre ed indiscussi.

Fabio Grosso, Filippo Inzaghi , Alberto Gilardino ed una colonna sonora che fa: "Popopopopopo".

Una coppa alzata al cielo. La coppa più prestigiosa, quella più ambita, ed oggi un campionato cadetto che li vede lassù in vetta.

Nelle vette abituati a calcare nella carriera di calciatori, ed ora di allenatori.

Non è che fossero dei predestinati, ma attraverso l'abnegazione, l'impegno costante, il volersi misurare in piazze importanti, hanno fatto sì che i loro nomi balzassero agli onori della cronaca, in questo fine dicembre.

Fabio Grosso veleggia sulle ali dell'entusiasmo.

Nella passata stagione, al timone del Frosinone, i playoff solamente sfiorati, ma mai raggiunti.

La società che gli dona fiducia e lui cosa fa?. Conduce i ciociari in vetta alla graduatoria, raggiungendo quota 39 punti dopo 19 giornate.

In testa alla classifica e con un sogno ardito da cullare: approdare in serie A.

Tornare in quel campionato che vide Grosso, qualche anno fa, alla guida del Brescia per una manciata di giornate. Un feeling mai sbocciato e l'avventura che si conclude mestamente.

Ora ritroviamo un allenatore più maturo e consapevole che attraverso il gioco espresso e i suoi interpreti, i gialloblù possano tornare nel massimo campionato nazionale a distanza di 7 anni dall'ultima partecipazione.

Poi c'è lui, SuperPippo.

Carriera da allenatore che lo abbia visto cadere e risorgere una e più volte.

Promozioni raggiunte, ma quella serie A apparsa sempre troppo insidiosa per lui.

Dopo l'esperienza al Brescia, nella passata stagione, voleva prendersi un anno di pausa. Un anno sabatico al fine di godersi la sua splendida famiglia.

In estate, però, la chiamata del Presidente Saladini. Il Presidente del nuovo corso in casa Reggina.

Sventato il fallimento, i calabresi mostrano ambizioni e idee interessanti.

Ed allora il campione del mondo accetta la proposta. In fretta e in furia allestiscono una squadra in cui si mescolino, alla perfezione, giovani promettenti e uomini più esperti. Una squadra in cui Fabbian e Menez donino luce ed estro alla truppa, et voilà: i calabresi, reduci da 4 vittorie fila lontano dal Granillo, occupano il secondo posto, a -3 dal Frosinone capolista, e con la chiara intenzione di sostare nei quartieri alti della graduatoria per l'intero girone di ritorno.

Ed infine Alberto Gilardino.

Assunto l'incarico di allenatore della Prima squadra, ad inizio dicembre, la sua, sembrava essere, una scelta ad interim. Il classico traghettatore che debba far spazio ad un profilo più esperto.

Ed invece il Gila guarda dritto negli occhi i suoi calciatori. L'era Blessin è oramai alle spalle, e l'ex centravanti di Parma e Milan dà sfoggio alle sue qualità.

Il Grifone inanella 10 punti in 4 partite e nell'ultimo match dell'anno si toglie lo sfizio di espugnare il San Nicola di Bari, in una notte da incorniciare, con i 48.877 spettatori che abbiano assistito al match di cartello della diciannovesima giornata.

Rossoblù, quindi, terzi, alle spalle, come detto, di Frosinone e Reggina.

Grosso, Inzaghi e Gilardino, nel segno della B.

Dominatori nel campionato cadetto.

Stelle immarcescibili nella notte del 9 luglio 2006, quando Berlino, quando il cielo di Berlino si tinse di azzurro.

Azzurro Mondiale.

Lorenzo Cristallo

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