“ARGENTINA CHIAMA, NAPOLI RISPONDE”

Simboli, icone, racconti, colori, gli uni accanto agli altri.
Paragoni, confronti. Argentina che chiama, Napoli che risponde.
Un filo conduttore mai dissolto.
Un filo conduttore che non è retorica.
E' amore vero, viscerale, storia che fa leva su un personaggio specifico.
Sul Dio, sulla Divinità.
Diego Armando Maradona.
Nome e cognome illustre, intoccabile, accostato, una e più volte, a quest'Argentina, e soprattutto a Messi.
O forse sarebbe meglio dire, Messi accostato a Maradona.
A Napoli, di sicuro, con tutto il bene per la Pulce, il Diez resterà, per sempre, Diego.
Lo stadio porta il suo nome.
I murales sparsi per la città compaiono a dismisura.
L'amore, l'affetto, le preghiere sono, e saranno, sempre rivolte verso l'uomo in grado di issare i colori azzurri del Napoli, laddove nessuno, sin qui, abbia mai osato.
Ma Napoli ha voglia di sostenere quella Nazionale che non può che ricondurre a Diego.
Attraverso l'espressione massima di un popolo attaccato a quell'Albiceleste capace di rinverdire fasti degli anni '80.
Gli stessi fasti che la Seleccion vorrà rinverdire, anch'essa, per permettere a Messi di catapultarsi nelle vesti di Messia del Pallone.
Ora o mai più.
In un anno che potrebbe essere speciale per la città di Napoli.
Tifare Argentina, affinché Maradona, lassù in cielo, possa esultare per i suoi figli connazionali.
Tifare Napoli, ovviamente, per uno scudetto che possa permettere a Diego di gioire per le sorti calcistiche di quella città in cui ogni angolo parli di lui.
Angoli che conservino, gelosamente, sprazzi ruggenti di un'epopea memorabile.
Ed allora Napoli e Argentina viaggiano ad un unisono.
Uno spaccato d'Italia che sentirà sua la coppa del mondo.
Osanneranno Messi, ma guai a confrontarlo a Maradona.
Nessuno è meglio di lui, neanche Pelè.
Nei Quartieri Spagnoli, e non solo, hanno le idee chiare.
Diego è Diego, una Divinità inarrivabile.
Però tifare Argentina sarà un sentimento sincero e diffuso nel tessuto sociale.
Poi, da lunedì, tutta la passione verrà catapultata, nuovamente, sulla squadra azzurra.
Su quel Napoli saldamente in testa al campionato.
Perché la stagione 2022/2023 potrebbe essere magica, sensazionale, baciata dal cielo.
La coppa del mondo in onore del Diez.
Uno scudetto in onore del Diez.
Da festeggiare al Maradona, in quella Napoli che risponde presente alla chiamata di un'Argentina ispirata da Diego e che ora ha in Leo Messi il capopopolo designato per issarsi così in alto, ma così in alto, che 36 anni d'attesa possano bastare.
Lorenzo Cristallo