“AMORE CECO”

12.07.2023

Jakub Jankto è atterrato a Cagliari.

Contratto di due anni con opzione per un terzo.

Su' il sipario, dunque, sul ritorno in Italia del centrocampista ceco, vecchia conoscenza di Claudio Ranieri ai tempi della Samp.

Formazione ambiziosa, quella dei sardi.

Formazione che potrà contare su un ventisettenne che conosca bene le dinamiche del nostro massimo campionato.

Noto alle tifoserie di Ascoli, Udinese e Samp, per l'appunto, dopo le avventure al Getafe e allo Sparta Praga vi è, di nuovo, l'Italia nel suo destino.

L'isola, per la precisione.

L'isola della Sardegna, culla di un club neopromosso nel campionato di A, con tanta voglia di restarci il più a lungo a possibile.

D'altronde con Sir Claudio Ranieri, in panchina, sognare in grande sia d'obbligo.

Jankto, quindi, per apportare esperienza e quelle caratteristiche da centrocampista agile e pericoloso in fase offensiva.

Per il resto, poi, sappiamo bene di cosa si sia parlato attorno al suo nome.

Il coming out effettuato nel febbraio scorso, rivelando, alla stampa, la sua omosessualità.

Nulla che debba rappresentare motivo di pregiudizio nei suoi confronti.

Nulla, quindi, anche se il Ministro per lo Sport e per i Giovani, Onorevole Andrea Abodi, abbia affermato di non apprezzare, di gran lunga, le ostentazioni.

Come se effettuare coming out sia un'ostentazione.

Piuttosto bisognerebbe combattere con ardore tutto ciò che rischi di provocare quanto affermato da Jankto in merito al suo orientamento sessuale, vale a dire i possibili scenari che potrebbero materializzarsi nelle Curve degli stadi occupati dai tifosi più facinorosi, intransigenti ed estremisti.

Ovviamente facenti capo a quell'estrema destra xenofoba, fascista e omofoba.

Ma su questo meglio non focalizzarsi.

Meglio, dunque, accogliere Jankto fra gli applausi e le sciarpe rossoblù, come accaduto nell'aeroporto di Elmas, per poi attendere che sia il campo, l'unico vero motivo per cui parlare del neo centrocampista dei sardi.

Disquisire sulle sue prestazioni, sulle sue performance, su quanto fornito sul rettangolo verde.

Tutto il resto non è centrale, fermo restando, però, Egregio Ministro Abodi, che un coming out non sia un'ostentazione, ma sia espressione libera di poter rivendicare un diritto semplice ma potente, vale a dire quello di amare.

Amare alla luce del sole, senza se e senza ma.

Benvenuto Jakub Jankto, con l'augurio che l'Italia calcistica, e non solo, possa dimostrare di meritarsi un ventisettenne intelligente, coraggioso e perché, no, rivoluzionario, in un calcio trincerato fra antichi cliché e retaggi dalle sembianze di mantra.

Lorenzo Cristallo 

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