“AL MAX DELL’INDECENZA”

Che la stagione della Juventus sia tribolata e turbolenta, sia, oramai, chiaro.
Così come, sia chiaro, che motivare i bianconeri rappresenti un compito fondamentale per il tecnico, Massimiliano Allegri.
Motivarli e spingerli per superare questa fase di empasse. Motivarli e spingerli per centrare il traguardo della qualificazione in Champions e dell'approdo in finale di Europa League, considerando che, oramai, la Coppa Italia non sia più nelle loro possibilità.
Tutto questo, al netto delle decisioni che assumerà la Corte d'Appello Federale, in merito al caso Plusvalenze, e al netto del comportamento che assumerà la UEFA, al fine della partecipazione del club bianconero alle prossime competizioni europee.
Ergo: un clima di estrema incertezza che, di sicuro, non presti il fianco alla serenità.
Eppure, tutto questo non giustifichi quanto espresso da Allegri, nelle ultime due uscite della sua squadra.
Domenica 23 aprile, nei minuti finali della sfida di campionato fra Juventus e Napoli, Max abbandona la panchina e recandosi verso gli spogliatoi, prima di imboccare il tunnel, ecco affermare: "Ammazza, avete vinto uno scudetto".
Aria sarcastica e provocatoria nei confronti dello staff tecnico azzurro.
Come se non bastasse, mercoledì 26 aprile, al triplice fischio finale di Inter-Juventus, semifinale di ritorno di Coppa Italia, con la Beneamata vincente per 1-0, l'allenatore livornese, rivolgendosi, sempre nel tunnel che conduca agli spogliatoi, verso i due dirigenti nerazzurri, Marotta e Baccin, sentenzia: "Siete delle merde, ma tanto arrivate sesti".
Parole, probabilmente, intercettate da un Ispettore Federale, che mettano in mostra i nervi scoperti del tecnico toscano.
Nervi scoperti e gravose cadute di stile.
Termini volgari, epiteti, atteggiamento di sfida.
Provocazioni e offese, da parte di chi stia smarrendo la bussola.
Da chi si senta risucchiato dall'incertezza prodotta attorno.
Da chi si senta spalle al muro, con il concreto rischio di non vincere nulla, anche in questa stagione.
Da un lato, il tecnico juventino, parli di un'annata che avrà ancora tanto da dire, con la semifinale di Europa League, contro il Siviglia, all'orizzonte, ed altre 7 sfide di campionato, al fine di raggiungere uno dei primi quattro posti in classifica.
Poi, però, dall'altro, affermi che bisogni, già, voltare lo sguardo sulla prossima stagione, al fine di tornare a vincere, compiendo quell'impossibile che, ad oggi, non sia alla portata dei suoi ragazzi.
Insomma, tanta confusione, molteplici interrogativi e affermazioni furiose, e furibonde, da condannare.
Atteggiamenti per nulla degni di un uomo di sport.
Atteggiamenti per nulla confacenti ad un professionista vincente.
Atteggiamenti per nulla appropriati per un allenatore di un club prestigioso.
Frustrazione al Max che produca inciampi dialettici.
Lorenzo Cristallo