“9 SOLITARIO”

07.03.2023

Triste.

Espressione triste, una e più volte, mostrata nel corso della sua avventura in casa Juventus.

Gli squilli nello scorso inverno, poi la flessione.

In questa stagione, rari lampi racchiusi in 8 gol in campionato e 2 fra Champions League ed Europa League.

L'ultimo timbro è datato 16 febbraio, in occasione dell'1-1, allo Stadium, contro il Nantes.

Gli ultimi sigilli in serie A, 7 febbraio, all'Arechi di Salerno, in quella che fu una doppietta rifilata ai padroni di casa campani.

Per il resto un lungo infortunio, un Mondiale, con la Serbia, anonimo, e rare esaltazioni.

Un modulo che non esalti, appunto, le sue qualità, e un tridente provato a sprazzi.

Probabilmente Chiesa e Di Maria a supporto di Dusan, sia la ricetta giusta per permettere al centravanti serbo di spaccare le porte avversarie.

Ma, al netto di un Chiesa con una forma ancora da recuperare, ed un Di Maria, solo ora, sugli scudi, per Vlahovic, sin qui, si delinei un'annata controversa.

Una di quelle annate con tanti musi lunghi, occhi spenti e pochi palloni giocati.

Come avvenuto domenica sera, all'Olimpico.

Vlahovic abbandonato lì davanti, e abbandonato al suo destino.

Pochissime volte coinvolto nel gioco della squadra e mai realmente pericoloso dalle parti di Rui Patricio.

Insomma, nulla a che vedere con l'attaccante devastante capace di infiammare il Franchi.

I corteggiatori, tuttavia, non manchino, e non è detto che Dusan resti all'ombra della Mole anche nella prossima stagione.

Molto dipenderà da come si concluderà questo campionato, quali saranno gli esiti giudiziari e che tipo di offerte proverranno sul tavolo della dirigenza juventina.

Intanto siamo al cospetto di un centravanti che spari a salve.

Il gol cercato con ostinazione e mai trovato, e poco supporto attorno a lui.

Giunse nella Torino bianconera per far dimenticare Cristiano Ronaldo. Almeno per quanto concerne il numero di reti messe a referto.

Ed invece nulla di tutto ciò.

Da parte sua, tanti infortuni e un adattamento materializzatosi a sprazzi.

Dall'altra, però, un tecnico che, probabilmente, non sia riuscito, sin qui, ad esaltare le sue indiscusse doti.

Ed allora scorre via un inverno che abbia visto Dusan Vlahovic non incidere quanto avrebbe voluto.

Reti a macchia di leopardo e vetta della classifica cannonieri distante ben 11 gol.

La stagione avrà ancora tanto da raccontare, e saranno le coppe a fornire indicazioni decisive in casa bianconera.

Nel frattempo il numero 9 della Signora è solitario.

Triste e immalinconito di fronte ad una porta divenuta piccolissima.

Lorenzo Cristallo

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